GIRO DI BOA
Principi del Foro, imperatrici di Roma, ma anche qualche flop inatteso e l'impressione che, da qui a fine anno, sarà ancora più che probabile qualche cambio di assetto. Andato in archivio il Major di Roma, sono parecchie le annotazioni rimaste sul taccuino, in attesa di buttarsi a capofitto nella seconda parte di stagione (per il giro di boa vero e proprio del calendario, in realtà, vanno attesi i P2 di Valladolid e Bordeaux a fine giugno).
Chingotto "sollevato" da Galan dopo il trionfo. Credit: Premier Padel
SCACCO AI RE
La notizia migliore, dopo le tribolazioni di inizio anno, è che pare essersi un po' rasserenato il clima tra organizzatori del circuito Premier Padel, FIP e giocatori. I problemi non spariscono con un colpo di spugna repentino, è ovvio, ma se non altro sembra concluso quel periodo fatto di comunicati durissimi, boicottaggi e gare di braccio di ferro, perlopiù incomprensibili al grande pubblico. Anche dal punto di vista politico, per uno sport che sogna da sempre l'accesso alle Olimpiadi, a Roma è arrivato un bel segnale, con la visita al Foro del presidente del Cio Bach. Venendo al lato tecnico, il trionfo dei Chingalan ha dato un minimo di speranza a chi spera di vedere maggiore equilibrio nel padel maschile di vertice, da tempo dominato da Arturo Coello e Agustin Tapia. Roma non presenta le condizioni ambientali più favorevoli ai numeri 1 del ranking, mai perfettamente a proprio agio outdoor su quella superficie: bravi Chingotto - solidissimo - e Galan - ispiratissimo - ad approfittare di qualche passaggio a vuoto del genio Tapia (non una novità) e di alcune strane scelte tattiche di Coello, i cui blocchi in avanzamento sulla vibora diagonale di Chingotto non hanno mai portato i risultati sperati. Per il resto, torneo di grazia per Fran Guerrero e Javi Leal, che hanno sfruttato il feeling mai nato tra Coki e Yanguas per arrivare a una splendida semifinale. Primi segnali di vero nervosismo di Lebron nei confronti di Stupaczuk, "colpevole" di scarsa freddezza nei momenti topici del match coi Chingalan. Flop per Di Nenno-Tello e Cardona-Augsburger, e si separano anche "Los Magicos", Tolito Aguirre e Gonza Alfonso, idoli dei tifosi a dispetto di un livello ancora non all'altezza della Top 20 mondiale: Tolito giocherà con Garrido, "tradito" a Roma dall'infortunio di Libaak, mentre Gonza andrà "a scuola" da Sanyo Gutierrez.
Il match-point di Gemma e Delfi al Foro. Credit: Premier Padel
DELFI POWER
In campo femminile, Roma ha spazzato via gli ultimi dubbi: con tutto il rispetto che si deve a Paula Josemaria e Ari Sanchez, regine dell'ultimo biennio e modello di continuità, la coppia formata da Gemma Triay e Delfi Brea è semplicemente più forte. Più potente, anche in virtù di una fisicità diversa, che alla lunga finisce per mettere all'angolo le rivali. E adesso lo certifica anche il ranking FIP, in cui Gemma è la nuova numero uno. Rispetto alla pur talentuosa Claudia Fernandez, Delfi è un'altra cosa: un carro armato sul lato destro del campo, capace di portare anche tanti punti, oltre che di spalleggiare Gemma. Nessuno riesce a stare dietro a queste due, quando le cose vanno normalmente: non ce la fanno Josemaria-Sanchez né Claudia e Bea Gonzalez, le uniche coppie che possono davvero considerarsi in corsa per la vittoria finale dei tornei. Dietro a queste tre "parejas", oggi c'è il vuoto: prova ne è che Guinart-Iglesias (bravissime) siano riuscite ad arrivare in semifinale da teste di serie numero 11 del tabellone.